In ambito economico ho esperienza nella traduzione di bilanci, stati patrimoniali, rendiconti finanziari, conti economici e note integrative. Collaboro con lo Studio legale e tributario Roberto Succio nella consulenza linguistica e traduzione per tutte le comunicazioni e le controversie tra amministrazioni finanziarie e clienti non residenti in Italia e nella consulenza linguistica, traduzione e revisione di comunicazioni accademiche a convegni e seminari internazionali.
Il diritto tributario può essere considerato, a tutti gli effetti, un dominio autonomo. Nella prima meta del ‘900 si differenzia dal diritto amministrativo mantenendo strette connessioni con il diritto civile e commerciale e con il diritto processuale civile. Il lessico tributario è caratterizzato da una marcata tecnicità e mutua una certa quantità di termini da altre discipline giuridiche, tuttavia, a differenza di altri linguaggi giuridici ha un forte carattere sociale: i destinatari di tale linguaggio sono tutti, esperti e non, perché tutti in qualche modo sono toccati dal prelievo tributario. I problemi semantici in questo ambito sono rilevanti: l’uso di un termine da parte del legislatore lo tecnicizza, assumendo un significato che si differenza da quello ordinario. Francesco Tesauro1 s’interroga sul significato proprio delle parole usate nelle leggi tributarie, evidenziando l’uso da parte del legislatore tributario sia di termini propri della lingua comune, sia di termini tecnici: concetti con un significato generale nella lingua comune e sensi specializzati in sfere più ristrette. Tesauro ribadisce che il significato tecnico prevale sempre su quello ordinario. Secondo la tesi prevalente, quando la norma tributaria descrive la propria fattispecie usando termini o istituti propri di altri settori dell’ordinamento giuridico, si presume “esservi costanza dell’uso tecnico del discorso legislativo”. Ne consegue che quando nel diritto tributario, ci si riferisce a termini del diritto privato, detti termini andranno assunti nello stesso significato che in quel sistema viene loro attribuito, almeno in via di principio. Quando il legislatore introduce propri neologismi e prestiti linguistici, questo principio non trova applicazione.
Se il diritto privato vanta una consolidata tradizione in tema di studi comparatistici, il diritto tributario ha iniziato un approccio, scientificamente e sistematicamente comparatistico alla materia, in epoca relativamente recente. Alcune facoltà universitarie hanno istituito insegnamenti ad hoc denominati “Sistemi Fiscali Comparati” e i tributaristi comparatisti stanno definendo un proprio metodo nella scelta delle modalità di comparazione. Rare sono le pubblicazioni in lingua italiana dedicate a una comparazione scientifica dei sistemi fiscali europei e internazionali. In quest’ottica la collaborazione in ambito tributario tra il comparatista e il traduttore al momento della traduzione è molto importante. Sovente è necessario fare riferimento alle fonti nella lingua di partenza. I più autorevoli dizionari cartacei e digitali sono solo monolingue e raramente i glossari e le banche dati terminologiche plurilingue soddisfano pienamente le esigenze del comparatista a livello concettuale.
Nel 2012 ho affiancato l’autore nella traduzione e revisione delle fonti consultate e citate, dall’inglese all’italiano, SUCCIO R. Comparazione delle procedure di soluzione dei conflitti in materia tributaria nei sistemi italiano e statunitense, Giuffré, Milano, 2012.
1 TESAURO F., Compendio di diritto tributario, UTET GIURIDICA, Milano, 2016.